Renato Balestra, il pittore della moda

Nato a Trieste nel 1924, Renato Balestra cresce respirando l’aria dell’ambiente culturale mitteleuropeo. Proviene da una famiglia di ingeneri e architetti, ma l’amore per l’arte lo contraddistingue e nel tempo libero si dedica alla pittura, alla musica e alla scenografia.

La sua carriera nella moda inizia per caso, quando gli amici inviano uno dei suoi bozzetti al Centro Italiano della Moda (CMI): notato subito per il suo talento, viene invitato a partecipare a una sfilata di Alta Moda. Nel 1953 ha già un tale successo che abbandona gli studi di ingegneria e completa il suo apprendistato nell’atelier di Jole Veneziani.

Considerato il “pittore della moda”, grazie al suo spirito artistico riesce a creare una sinergia unica con l’Alta Moda italiana, che trasforma profondamente nel corso dei decenni. Diventa famoso negli anni Settanta per la “Pittura Ricamo”, sperimentando con i materiali e dipingendo su ogni tipo di tessuto. I suoi giochi di trasparenza attraverso l’innovazione e la libertà di espressione caratterizzano una donna moderna, forte e sensuale.

Nel 1954 si trasferisce a Roma e inizia a lavorare per le più prestigiose case di Alta Moda, come Emilio Schubert, Maria Antonelli e Sorelle Fontana. La passione per il cinema lo porta a disegnare i costumi per Ava Gardner in La contessa scalza e Il sole sorge ancora, per Gina Lollobrigida in La donna più bella del mondo, per Sophia Loren in La fortuna di essere donna, per Candice Bergen in L’ultimo avventuriero, per Shirley Jones, Micheline Presle e Giorgia Moll in L’intrigo.

Sempre più apprezzato dal jet set internazionale, nel 1958 inizia a presentare le sue collezioni negli Stati Uniti, da Los Angeles a New York. Debutta a Hollywood con grandi attrici come Zsa Zsa Gabor, Tina Louise, Joan Bennett, Natalie Wood, Ann Miller, Arlene Dahl e Linda Christian. Viene riconosciuto e amato non solo per i suoi disegni unici ma anche per il suo ottimismo, diventando così il designer preferito di star del cinema come Liz Taylor, Claudia Cardinale, Marina Cicogna, Lydia Alfonsi, Daniela Rocca, Yvonne Furneaux, Carroll Baker, Candice Bergen e Cyd Charisse.

Nel 1959 apre il suo primo Atelier a Roma in via Gregoriana 36, e nel 1961 presenta la sua prima Collezione di Haute Couture Primavera-Estate alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. È in questi anni che nasce il “Blu Balestra”, su un abito corto in raso: un blu brillante, magico e senza tempo, un colore unico che ancora oggi è simbolo indiscutibile della Maison.

Nel 1962 Renato Balestra diventa membro della Camera della Moda Italiana e viene scelto dall’Istituto Italiano per il Commercio Estero (ICE) per promuovere il Made in Italy nel mondo.

Nel gennaio del 1963 sfila per la prima volta nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, proponendo una moda completamente nuova che si distingue per semplicità, accuratezza e spontaneità. Sviluppa questo nuovo approccio con collezioni esclusive per i department store Isetan a Tokyo e Saks Fifth Avenue, Bergdorf Goodman, Foley’s, Neiman Marcus e Lord & Taylor negli Stati Uniti.

Alla fine degli anni Sessanta il brand Renato Balestra è distribuito in oltre 70 grandi magazzini americani e sfila nelle Filippine, a Singapore, in Thailandia, Giappone, Malesia, Indonesia e in Medio ed Estremo Oriente. Ben presto veste le donne più potenti ed eleganti del mondo, tra cui first lady, principesse e imperatrici. Riesce a esaltare le differenti culture e i materiali locali, grazie all’importanza che ha sempre dato alla sartoria taylor-made.

Nel 1970 Renato Balestra ha l’innovativa intuizione di includere l’abbigliamento maschile in una sfilata femminile, ottenendo grande successo. È uno dei primi stilisti a creare collezioni unisex e a mostrarle in passerelle co-ed, un vero precursore dei tempi.

Nel 1973 viene completata la registrazione del marchio Renato Balestra. Tra i primi designer a credere nel licensing, lancia il profumo Balestra nel 1978 e nel corso degli anni esplora e sviluppa con successo varie categorie di prodotti: oltre alle fragranze anche trucco, valigie, occhiali e articoli per la casa. La sua creatività ha arricchito le collaborazioni con grandi brand internazionali, rivelandosi appieno nel sapiente disegno delle uniformi per il personale di Philippines Airlines (1985) e Alitalia Airlines (1986), e per i manager degli stabilimenti Agip Petroli (1988).

Nel 1988 presenta Rosa & Chic su Rai 2: è la prima volta che un programma televisivo viene assegnato a uno stilista. Nel 1991 scrive il suo primo libro: Alla ricerca dello stile perduto, pubblicato da Rusconi.

L’interesse unico per le arti – tra cui il teatro – lo spinge a disegnare i costumi per Cosi è (se vi pare) diretto da Franco Zeffirelli (1985), la Cenerentola di Rossini al Teatro dell’Opera di Belgrado (1988) e Il cavaliere della rosa di Strauss al Teatro Verdi di Trieste (in occasione dell’apertura della stagione lirica nel 1999). Qualche anno dopo torna “dietro le quinte” per i costumi del musical Cinderella, prodotto da Broadway-Asia Entertainment, che tocca le maggiori città asiatiche e arriva fino in America in un tour mondiale tra il 2009 e il 2011. Nel 2019, oltre ai costumi, disegna la scenografia per il Lago dei Cigni di Tchaikovsky per il Teatro dell’Opera di Belgrado.

Nel corso della sua carriera, Renato Balestra riceve prestigiosi riconoscimenti per il suo talento. A Pechino viene insignito del titolo di Professore Onorario della Beijing Fashion Academy. Nel 2009 il Presidente Giorgio Napolitano gli conferisce l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e viene nominato International Couturier Extraordinaire dall’Asian Couture Federation (ACF) di Singapore.

Nel 2013 la sua visione lo porta a lanciare con AltaRoma un progetto speciale per le nuove generazioni di stilisti: Be Blu Be Balestra, un concorso per giovani talenti che reinterpretano l’iconico Blu Balestra sotto la sua guida.

Nel 2018 AltaRoma gli rende omaggio con un evento unico: oltre 100 dei suoi abiti d’archivio sfilano a Cinecittà, davanti a un pubblico di 2.500 persone.

L’anno dopo l’Archivio Renato Balestra – oltre 40.000 bozzetti e disegni, centinaia di abiti, video e articoli di giornale – viene dichiarato di interesse storico da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC).

Balestra è Roma nel mondo e ha sempre portato il mondo a Roma.

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